Mio caro stalker…
Io credo che ogni Essere Umano dovrebbe avere il coraggio di sedersi a un tavolo e scrivere una lettera a chi è stato violento verso di lui.
Ma, non sempre, gliene viene dato il tempo…
Così, ho deciso di impostare io una lettera, scritta quattro anni fa, per ricordare tutte le vittime di femminicidio e di stalking e Sara Di Pietrantonio, la studentessa universitaria trovata morta all’alba di domenica all’estrema periferia di Roma.
Un dramma che ha sconvolto e ha interrogato il Paese tutto…
Mio caro stalker,
vi sono parole, comportamenti che possono uccidere, psichicamente, una persona o, almeno, ferirla in modo grave e, spesso, irreversibile. Nessuno vuole considerarsi una vittima e tende a evitare di riconoscersi in pericolo, finendo per sottovalutare il rischio e aiutando, così, un molestatore.
Riconoscere di avere subito, di subire violenza, parlarne, sono i primi passi per superare la violenza.
Per questa ragione io ti ho denunciato.
Se sei abbastanza onesto con te stesso prima che con me, potresti spiegarmi cosa provi davanti a una Donna sola?
Quando dico sola, intendo indipendente, senza un marito, senza un fidanzato, senza un compagno, solo perché non ha incontrato l’uomo che le faccia battere forte il Cuore e di farsi sbattere se ne sbatte.
Una Donna come tante, che vive la sua Vita con la dignità di chi rispetta il prossimo e persegue un Ideale di Bellezza.
E tu che fai?
Diventi oltremodo insistente perché ricevi un inequivocabile NO?
Non sai che lo stalking è un’arte e delle più raffinate e devi saper padroneggiare la tecnica e, soprattutto, conoscere il limite sottile tra lo stalking non perseguibile e lo stalking perseguibile?
Facebook è il tuo primo alleato.
Ti strofini al profilo della tua potenziale vittima, per studiarne gli spostamenti, le preferenze e le attività.
Come giustificherai, quando sarà il momento, il tuo inqualificabile atteggiamento?
Accuserai la tua fidanzatina dalle treccine d’oro alla scuola materna di essere la causa dei tuoi problemi con le bionde?
Mi sono sentita violata, come tu non puoi, neppure, immaginare, perché bisogna avere QUALCOSA di molto prezioso da difendere per comprendere quanto sia inaccettabile ogni suo possibile abuso.
QUALCOSA che tu non hai.
E voglio che tu lo sappia, fa male, fa rabbia, fa paura.
Gioisci della tua bassezza, sentiti QUALCUNO.
È il tuo momento di celebrità!
Questa lettera è dedicata a tutte le Donne che, come me, hanno conservato dei segreti senza rivelarli a nessuno.
Spero che la mia storia sia loro utile.
Non si rammarichino per me.
Non tacciano, come ho fatto io.
E si lascino il passato alle spalle.
Vadano in riva al mare e seppelliscano i loro brutti ricordi nella sabbia.
Le maree della vita spazzeranno via il dramma che avranno sepolto.
Facciano un respiro profondo, si voltino e si allontanino per sempre.
Sarà, forse, la cosa più difficile della loro Vita, ma potranno riuscirvi e non avranno più la sensazione di scalare, quotidianamente, il Monte Everest solo per riuscire a vivere, giorno dopo giorno.
Abbiano fiducia in se stesse, abbiano fiducia nel loro Cuore e si lascino avvolgere dalla Luce di una nuova Alba.
Lascino che il processo di guarigione abbia inizio.
Noi, loro e io, avremo vinto la più intima delle battaglie.
Nessuno potrà più farci del male.
Saremo sopravvissute.
Vi prego, difendiamo i nostri diritti.
In Italia, una persona su cinque – il 20% della popolazione – ha subito atti persecutori: il 70% delle vittime sono Donne e il 30% uomini. Il persecutore è, nella maggior parte dei casi, un partner o un ex, nel 5% un familiare, nel 15% un collega o un compagno di studi e nel 25% un vicino di casa ed è recidivo nel 30% dei casi. Questo significa che uno stalker su tre è recidivo: dopo la denuncia continua a perseguitare la sua vittima.
Secondo le stime, le Donne che non denunciano il proprio stalker sono più del 90%: vi è chi non vuole ledere lo stalker, nel 76% dei casi una persona che conosce; chi ha paura che la denuncia possa aggravare la situazione; chi è spaventata dalle lungaggini processuali e chi non può permettersi le spese legali.
Io sono il 10 % di quel 20%.
So bene di non essere la vittima ideale.
Non vi è una vittima ideale.
E, agli stalkers potenziali, dico, assicuratevi di scegliere bene la vostra vittima – che non sia, preferibilmente, del vostro stato sociale per poterle imputare errori passati e di non essere una santa – e potrete agire come vorrete in tutta impunità, altrimenti non vi salverete dall’umiliazione di vedervi recapitare una lettera come questa.
Daniela Zini
Copyright © 29 novembre 2012
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