Carissima Befana,
non farti ingannare dalle apparenze.
Potresti credere che non abbiamo fatto un buon lavoro quest’anno, come dimostra l’incredibile calo del nostro PIL e l’incredibile numero di persone che si nascondono in casa.
Potresti credere che un così fiacco impegno da parte nostra nel lavoro collettivo non meriti la tua considerazione e che potremmo farci una bella croce sulla lista dei doni che ti abbiamo inviato.
Ma è proprio il contrario!
Se abbiamo lavorato così poco, è stato a nostra insaputa e contro la nostra volontà, come direbbe Claudio Scajola.
Si chiama contenimento.
E tutte le persone mascherate non stavano festeggiando o nascondendo la loro vergogna per non avere fatto un buon lavoro.
Stavano solo facendo quello che era stato loro ordinato di fare.
Abbiamo, invece, lavorato molto bene.
Molti hanno dovuto sacrificare Domani luminosi per rimanere confinati in un Presente di durata indefinita.
E parlo dei più fortunati, perché altri hanno pagato un gravoso tributo alla causa nazionale:
“Chiusi fino a nuovo ordine. Circolare, non c’è nulla da vedere!”
Chi avrebbe mai pensato che non fare nulla potesse essere un lavoro così impegnativo!
E che dire dei giovani ai quali è stato chiesto di restare giovani, perché l’Avvenire non ha tempo per far venire loro le rughe.
Con ogni probabilità, questo momento singolare che stiamo vivendo causerà delle stimmate:
“Aveva più capelli bianchi che capelli!”,
scriveva Jules Renard.
Quanto a coloro che hanno perso il lavoro o non lo avevano: l’anonimato unito al confinamento purtroppo non è una tautologia, produce anzi un doppio effetto, come se fosse possibile rendere ancora più invisibili gli invisibili!
È proprio così, carissima Befana!
Lo sai che le persone che vivono in povertà non sono più solo i beneficiari di assistenza sociale?
Sono stata sorpresa di apprendere che il 50% delle persone in difficoltà sono persone che lavorano.
Per loro essere in difficoltà non significa avere difficoltà a comperare i regali a Natale, piuttosto avere difficoltà a pagare l’affitto, le bollette, le medicine, a fare la spesa, a mandare a scuola i propri Figli.
Ti invito a fare proprio due conti, includendo solo il costo della casa e della spesa.
Vedrai, l’espressione “vivere con poco” assumerà tutto il suo significato!
Dal momento che una lettera alla Befana non sarebbe una lettera senza un desiderio, ci provo.
Sarò breve.
Il mio solo e unico desiderio sarebbe quello di vedere finita la pandemia da Covid-19, che ha messo in ginocchio l’economia mondiale, ma è stata anche una vera e propria manna per il settore farmaceutico.
Con il loro monopolio, dai vaccini ai farmaci, senza trascurare i tests per il tracciamento del virus, i colossi della biomedica hanno, già, guadagnato abbastanza.
La lotta alla pandemia inevitabilmente si intreccia con interessi politici ed economici. E i profitti di Big Pharma, da Pfizer a BioNTech e Moderna, sono là a dimostrarlo.
I tre gruppi farmaceutici hanno accumulato tantissimi soldi, vendendo la stragrande maggioranza delle loro dosi di vaccino ai Paesi ricchi, a spese di quelli cosiddetti “in via di sviluppo”. Stando ai calcoli, la triade, non cinese, ha realizzato, lo scorso anno un utile ante imposte di 34 miliardi di dollari, ovvero più di 1000 dollari al secondo, 65mila al minuto, 93,5 milioni al giorno.
Nulla di scandaloso, così funziona il mondo, ma proprio per questo sarebbe ipocrita negarlo.
Già che ci sei, se ti è rimasto un po’ di spazio nella sacca dei regali, ti chiedo di aiutare i senzatetto, gli anziani e tutti coloro che attraversano un momento difficile.
Ti lascio al tuo giro.
Hai 7,5 miliardi di pezzi di felicità da distribuire in modo giusto ed equo.
Non sarà facile, ma ho fiducia in te.
Malefica, alias Daniela Zini
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