75 anni fa, a Norimberga, un Tribunale Militare americano apriva un procedimento penale contro 20 medici tedeschi per la loro volontaria partecipazione a crimini contro l’Umanità, dal settembre del 1939 all’aprile del 1945, come definito dall’Art. II del Control Council Law n. 10, precisamente esperimenti medici senza il consenso del paziente, su prigionieri di guerra e civili nelle zone occupate, e partecipazione allo sterminio di massa nei campi di concentramento.
Il processo iniziò il 9 dicembre 1946 e si chiuse il 20 agosto 1947.
Furono ascoltati 85 testimoni ed esaminati 1471 documenti.
16 medici vennero giudicati colpevoli e 7 vennero condannati a morte e giustiziati, il 2 giugno 1948.
“Gli Stati Uniti d’America, nella persona del sottoscritto Telford Taylor, Capo del Consiglio per i crimini di guerra, debitamente riconosciuto a rappresentare il Governo nella persecuzione dei criminali di guerra, accusa gli imputati di avere partecipato in un disegno comune o cospirazione a commettere e perpetrare crimini di guerra e crimini contro l’Umanità, come definito dal Control Council Law n. 10, stabilito dagli Alleati il 20 dicembre 1945. Questi crimini includono uccisioni, brutalità, crudeltà, torture, atrocità e altri comportamenti inumani, come esposto nei capi d’accusa 1, 2 e 3 di questo processo...”
L’anniversario è un solenne promemoria delle origini oscure dell’etica della ricerca medica.
Molti ricercatori, oggi, credono che gli esperimenti medici condotti sotto Adolf Hitler abbiano “vaccinato” i ricercatori del Dopoguerra contro gli abusi.
Una revisione delle pratiche di ricerca del Dopoguerra mostra che la “vaccinazione” ha avuto un effetto limitato e che non c’è motivo di credere che gli eventi che hanno avuto luogo sotto Hitler siano stati unici e non accadranno mai più.
Nel Dopoguerra furono introdotte diverse misure a tutela dei soggetti di ricerca: consenso informato, autoregolamentazione e comitati etici di ricerca indipendenti.
Le misure hanno, indubbiamente, limitato sostanzialmente l’abuso di soggetti.
Tuttavia, nelle forze armate, dove gli abusi sono stati più dilaganti dopo la guerra, il consenso informato non viene, sempre, praticato e, raramente, viene effettuata una revisione indipendente.
Il 14 aprile scorso, a Torino, il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, il generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo [https://www.governo.it/it/dipartimenti/commissario-straordinario-lemergenza-covid-19/cscovid19-commissario/14419], ha usato queste testuali parole, in occasione dell’inaugurazione del nuovo hub vaccinale del Lingotto:
“Il presidente Draghi mi ha telefonato mentre stavo per arrivare ad Aosta e la notizia è questa: grazie alle pressioni a livello europeo arriveranno, nel trimestre aprile, maggio e giugno, 50 milioni di vaccini in più, a livello europeo, di vaccino Pfizer. Chiaramente la presa percentuale italiana che è di circa il 13 e il 46% ci porterà ad avere già per fine aprile, la data è ancora da confermare, 670mila dosi in più. Per maggio 2.150.000 dosi in più, e per giugno 4 milioni di dosi in più. Noi stiamo aspettando fiduciosi cosa dirà la comunità scientifica, soprattutto Roma e l’AIFA, che, credo, nei prossimi 2 o 3 giorni si pronunceranno. Rispetteremo chiaramente le prescrizioni della comunità scientifica. E questo è! Quindi, sono contento di essere qua. Sono sicuro che noi a fine mese raggiungeremo il target. Chiaramente abbiamo avuto difficoltà, lo stop di Astrazeneca non ha giovato, però dobbiamo pensare una cosa, mai nella Storia dell’Uomo era stato, si era riusciti a produrre in così poco tempo un vaccino contro una terribile pandemia, ma soprattutto si è iniettato, in pochissimo tempo, decine di milioni di dosi di vaccini, senza saperne chiaramente l’esito, se non quello sperimentale che ha portato il vaccino a essere approvato dalla comunità scientifica e dall’agenzia regolatoria. Questo che vuol dire? Che non c’è pazzia quando è stato detto questo vaccino Astrazeneca lo facciamo, lo proponiamo solo agli under 60. Perché? Perché nelle fasi di sperimentazione era stato sperimentato solo su 17 soggetti sopra i 60 anni e quindi, a titolo precauzionale, si era pensato questo, poi, un vaccino a adenovirus sperimentato di massa, facendo la cosiddetta rolling review è venuto fuori che dava una risposta immunologica forte nei giovani e, quindi, c’è stato quel discorso di andare in maniera di raccomandazione prudenziale sopra i 60 anni. Non è che non può essere inoculato sotto [dei 60 anni]. Però prudenzialmente, al fine proprio della massima tutela, è chiaro che poi saranno i medici che fanno l’anamnesi a cui spetta l’ultima decisione, a coloro i quali spetta l’ultima decisione.” [https://www.youtube.com/watch?v=31j8Eugmr_w, https://www.youtube.com/watch?v=3zRy5BxVMUA, https://www.blogo.it/post/figliuolo-gaffe-vaccini-assist-no-vax].
ERGO, i vaccini o meglio le terapie geniche antiCovid-19 sono sperimentali e in quanto sperimentali non possono essere rese obbligatorie, alla luce di Trattati Internazionali, neppure a una parte della Popolazione, come ha fatto l’Italia, unico Paese in Europa, nei confronti degli operatori sanitari.
ERGO, basta con le intimidazioni e le discriminazioni che si stanno mettendo in atto in violazione dei suddetti Trattati Internazionali e del parere del Consiglio d’Europa!
ERGO, date il vostro di culo se volete e smettetela di fare i femminielli con il culo degli ITALIANI!
Più chiaro così?
Perché sto, proprio, iniziando a incazzarmi di brutto!
MALEFICA
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